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LABYRINTH

OMPHALOS

PERSONA

FIGURE

SKOLE'

 

Catalogo 2011 (PDF)

Autori

Paolo Viola

PERSONA

“…ecco che ne ritrae il misterioso oggetto, dinanzi bruciante, ora freddo e leggero: la testa in oro che riproduce perfettamente i suoi tratti…”

(Pierre Klossowki)

Persona è maschera. La voce persona risale ad una delle più antiche divinità del mediterraneo, Porsen (Phersu, in Etruria) che diverrà Dioniso in Grecia. Il ruolo teatrale era chiamato persona dai Latini.

Della maschera metallica rituale e funebre prima ancora di quella teatrale troviamo traccia nella civiltà dell’Egeo, di Micene e del Nilo. Della maschera che simula e idealizza il ritratto del principe guerriero che la indossa, si ha notizia presso gli Ittiti.

Persona involucra memorie e miti, ma il suo farsi oggi veicola altre notizie e significati, insieme tecnici e concettuali, e si propone come soggetto di nuove comunicazioni artistiche e sociali.

Persona trasgredisce la connotazione mortuaria dell’oggetto e lo consegna al vivente: alla mobilità del presente.

Persona è un superamento dell’ars e del faber artigianali. Tecnicamente si realizza a partire dal calco del viso della persona che la indosserà. Operazione che capta e immobilizza per sempre il momento in cui il materiale fluido aderisce al viso in uno stato di quiete. Il calco è matrice fedele di quell’istante irripetibile.

Il metallo, a sua volta, ripercorrerà il medesimo itinerario, aderendo con precisione a quella topologia. La perizia formatrice dello scultore è sostituita dall’immanenza iperreale del calco, la manualità sensibile del cesellatore, da un procedimento tecnologico di coagulazione molecolare del metallo.

Persona è una radicale innovazione estetica dell’arte del ritratto. Il soggetto passivo si afferma come protagonista attivo. La maschera si interiorizza all’estremo, aderendo e compenetrando indissolubilmente il soggetto portante. Il ritratto non è più rappresentazione dell’altro, ma realizzazione, hic et nunc, dell’unità di oggetto e soggetto: la ritrattistica cessa qui la produzione di suppellettili tridimensionali offerte all’inerzia della contemplazione.

Persona rimanda al silenzio, all’ascolto, allo sguardo, al respiro; ne mostra l’evidenza a tutti senza più alcun equivoco; riconduce l’arte a proposizione classica: non esprime, allude; è affermazione di neutralità ricettiva.

Persona innesca stupore e interrogazione.

Persona non trasmette messaggi drammaturgici; non ha connessioni ne con le arti sceniche, ne con l’esibizione attorale: è un segno figurativo autonomo; essa sarà semplicemente indossata in occasione di eventi pubblici predisposti a questo scopo, in gallerie, musei e altri luoghi deputati alle arti visive.